Incrociare il simbolo di una croce uncinata sarà una delle cose particolari che ti capiterà a Bali, ed è per questo che abbiamo preparato un articolo dedicato al significato della svastica. La troverai appesa allo specchietto retrovisore del taxi che ti aspetta fuori dall’aeroporto. O ancora sui cancelli delle guesthouse, sui cornicioni delle porte di ingresso dei templi, su tutte le pagine dei calendari che troverai nei ristoranti locali. La svastica sull’isola degli dei è un simbolo così frequente e popolare che capiterà anche a te di pensare, magari solo per un istante: “Ma questo è un paese nazista?”.
La risposta, ovviamente, è negativa. Bali non è un paese nazista, come non lo sono tutti i paesi asiatici in cui la croce uncinata fa bella mostra di sé. Il significato della svastica nasconde in realtà un messaggio molto positivo e ricco di spiritualità. Ma andiamo con ordine.
Photo credits: Allan Wilson
Il significato della svastica: origini di un equivoco
L’equivoco nasce a seguito del più grande furto culturale della storia, furto che ha cambiato per sempre la percezione che noi abbiamo di uno dei più antichi simboli dell’uomo, risalente addirittura al Neolitico.
Il disegno della croce greca con i bracci piegati ad angoli retti è stata ritrovato in diverse parti del mondo, dall’Iran alla Russia, dalla Cina all’India. Anche alcuni elmi greci sono decorati con questo simbolo, e persino il duomo di Reggio Calabria ha delle svastiche incise su tutti gli infissi del tetto interno.
Il significato della svastica richiama principalmente il sole e l’infinito. Nel buddismo cinese il simbolo rappresenta l’infinito che si manifesta nella coscienza di un buddha e, spesso, si trova disegnato o scolpito sulle statue del Buddha all’altezza del cuore o sulle piante dei piedi.
Nell’arte buddhista giapponese è chiamato Manji: se gira verso sinistra rappresenta l’amore e la misericordia, mentre se gira a destra rappresenta la forza e l’intelligenza. Inoltre, gli artisti marziali dello Shorinji Kempo hanno una svastica cucita sullo judogi (tenuta d’abbigliamento di ogni judoka, il praticante del judo) in quanto l’arte marziale deriva dallo Shaolinquan dei monaci buddisti.
Membri dello Shorinji Kempo con una svastica cucita sullo judogi
L’induismo utilizza il simbolo destrorso della svastica con il significato di “rappresentazione del sole e della rotazione del mondo intorno ad un centro immobile” divenendo, quindi, la raffigurazione stessa del dio Visnu. Per questo motivo è apposto all’ingresso dei templi.
La croce uncinata verrà accostata al partito nazista nel 1920 quando Karl Haushofer, appassionato di cultura giapponese e indiana, convinse Adolf Hitler ad adottarla come simbolo nel neonato partito. Il significato positivo della svastica verrà presto, purtroppo, oscurato.
La svastica e Bali
La parola svastica deriva dal dall’unione dei termini sanscriti (devanagari: स्वस्तिक) सु- (“su”, con significato di buono, bene) e अस्ति (ásti-, astrazione verbale del verbo essere), che danno forma alla parola svasti che potremmo tradurre come benessere, successo, prosperità. Tutte le cerimonie balinesi, ad esempio, iniziano e si chiudono con la formula Om Swastiastu; qui a Bali si utilizza spesso questa frase anche come forma di saluto per augurarsi, appunto, benessere e prosperità. Si potrebbe tradurre grossolanamente con il nostro “La pace sia con te”.
Non spaventarti, dunque: dietro alla svastica non c’è nessun significato negativo o collegamento al Terzo Reich. Anzi, questo simbolo rappresenta la massima espressione di benvenuto e buon augurio, ed è per questo che ti capiterà molto spesso di trovare la svastica in prossimità di porte, ingressi e luoghi sacri.
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