Delfini, elefanti, tigri e altri animali esotici: chi non ha desiderato, almeno una volta, di vedere queste maestose creature da vicino, anche solo per scattare una foto ricordo? Non c’è niente di male in questi sogni, a patto che questi non si trasformino in incubi e maltrattamenti per gli animali stessi.

Il tema del turismo responsabile e sostenibile è diventato un argomento molto sentito anche qui, nell’isola degli dei. Bali emana da sempre un grande fascino agli occhi dei milioni di visitatori che la scelgono ogni anno come meta per le proprie vacanze. Spesso però i turisti non hanno idea di cosa si celi dietro ad alcune attrazioni turistiche, e di quanto alcune di queste possano avere implicazioni tutt’altro che etiche e gradevoli.

Bali propone una moltitudine di esperienze davvero uniche per i suoi visitatori. Purtroppo, però, unico non fa sempre rima con etico: negli anni sono sorte diverse attività che sfruttano e maltrattano gli animali dietro alla maschera dell’attrattiva turistica. Questi animali si trovano spesso a vivere in pessime condizioni igieniche, incatenati e rinchiusi in gabbie, a volte molto lontani dal loro habitat naturale.

Noi di Vacanzeabali.it abbiamo deciso di prendere posizione e schierarci contro questo tipo di iniziative. Siamo a favore di un turismo sostenibile, responsabile ed etico, i cui proventi non supportino attività dannose per la vita degli animali. Abbiamo raccolto per te un piccolo elenco di quali attrazioni turistiche evitare se vuoi che la tua vacanza abbia un impatto positivo sulla fauna locale di Bali.

Cosa non fare a Bali: i tour da evitare

La tutela e il rispetto degli animali non è e non deve essere un’opzione, nemmeno quando si tratta di vacanze. Per contribuire anche tu a un turismo responsabile e rispettoso della natura, ti basterà evitare di inserire nel tuo tour di viaggio le attività che trovi elencate a seguire.

I delfini di Lovina

Vedere un branco di delfini nel proprio habitat naturale è un’emozione unica, e nelle acque di Lovina è piuttosto frequente incontrare questi mammiferi. La loro presenza, tuttavia, ha dato vita a una insostenibile quantità di barche a motore che, ogni mattina, inseguono e accerchiano i branchi di delfini per permettere ai turisti di vederli da vicino. Il Lovina Dolphin Tour non è altro che una vera e propria corsa all’inseguimento di questi animali, una caccia grossa a colpi di gasolio che genera panico e terrore fra i delfini. Le barche sono così tante e ammassate da costringere i delfini a rimanere sott’acqua anche quando non vorrebbero, per evitare di essere colpiti dai bilancieri. In questo modo non riescono a respirare e alimentarsi correttamente, sottoponendosi a un forte stress.

Barche pronte a inseguire i delfini a Lovina – Photo Credits Lea Jacobson

Stesso discorso vale, ovviamente, per tutte quelle strutture che mantengono i delfini in cattività. Piscine, spettacoli con i delfini, vasche di hotel e guest house sono solo alcune delle schiavitù alle quali, spesso, questi animali vengono sottoposti per il nostro divertimento. Non esserne complice.

Le recensioni su TripAdvisor parlano chiaro: la maggior parte delle persone che ha partecipato al tour lo sconsigliano. Ci uniamo al loro coro: scegli Lovina per vivere altre esperienze di viaggio, non per i delfini. Potrai visitare alcune delle principali attrazioni di questa zona di Bali nord: Air Panas, celebri sorgenti di acqua calda del villaggio di Banjar, il tempio buddhista Brahma Vihara Arama, oppure le cascate di GitGit, Sekumpul, Aling-Aling e Banyumala.

Le tartarughe di Tanjung Benoa

La penisola di Tanjung Benoa, subito alle spalle dell’aeroporto di Bali, ospita diversi centri che millantano progetti a salvaguardia delle tartarughe marine. Nel giugno 2019, grazie all’intervento del fotografo e ambientalista Aaron Gekoski all’interno della campagna “Rise the Red Flag”, queste strutture sono state finalmente smascherate.

Turtle Island, questa presunta oasi naturale, non merita affatto questo nome: le tartarughe vivono addossate le une alle altre, in acque putride e stagnanti. Il loro maltrattamento è raddoppiato dal fatto che le orde di turisti sono libere di entrare tranquillamente all’interno delle vasche e prendere le tartarughe in braccio per scattare qualche foto.

Le tartarughe non sono gli unici animali vittima di sfruttamento e maltrattamento a Tanjung Benoa: qui si trovano anche iguane in gabbie piccole e sporche, serpenti ai quali viene chiusa la bocca con il nastro adesivo, luwak malnutriti. Anche in questo caso la maggior parte delle recensioni su TripAdvisor non lascia alcun dubbio sulle condizioni tremende di questi poveri animali.

Esistono fortunatamente dei luoghi seri e ben organizzati, dove le tartarughe vengono curate e tutelate per davvero. Uno dei nostri preferiti è la Bali Sea Turtle Society di Kuta, impegnata giornalmente nella salvaguardia della schiusa delle uova e nella liberazione delle tartarughine in mare aperto. In alternativa puoi fare un salto anche al Turtle Conservation and Education Center di Serangan (noto anche come TCES), una struttura governativa aperta dal 2006 e supportata anche dal WWF.

Elefanti a Bali e santuari

Lo diciamo in maniera chiara: gli elefanti non sono un animale nativo di Bali. Essi sono stati portati sull’isola per pure finalità turistiche, ragione per cui non esistono santuari degli elefanti sull’isola degli dei, né tantomeno centri di tutela e conservazione.

Gli elefanti, per diventare mansueti e accondiscendenti con l’uomo, vengono sottoposti a torture continue sin da piccoli. Gli elefantini vengono portati via dalle madri e ricevono un trattamento fatto di bastonate, picconate, percosse e scosse elettriche. Legati, senza cibo e senza acqua per lunghi periodi, essi passano attraverso un processo di addomesticamento chiamato “crushing“, proprio perché prevede letteralmente di spezzare lo spirito dell’animale.

Per gli elefanti che sopravvivono a questo addestramento inizia una vita di lavoro e ulteriori sofferenze. Verranno tenuti per tutta la vita in catene, e rilasciati solo nelle ore in cui dovranno intrattenere i turisti. I tour propongono piccoli tragitti circolari in sella a queste possenti creature, che normalmente percorrono centinaia di chilometri al giorno nel loro habitat naturale. Sedersi sulla loro groppa inoltre provoca piaghe dolorose all’animale, che si ritrova a portare un peso che la sua schiena non dovrebbe reggere, cosa che in molti casi può fratturargli le ossa.

Kopi luwak e lo zibetto delle palme

Anni fa i coltivatori delle piantagioni di caffè notarono un animaletto che si nutriva di bacche del caffè che, una volta espulse, permettevano di ottenere delle miscele più buone. Da allora quello del kopi luwak è diventato una vera e propria ricetta tradizionale indonesiana nonché, ovviamente, un business locale. I luwak sono noti anche con il nome di zibetti delle palme; per alimentare questo mercato, vengono tenuti in cattività e obbligati a nutrirsi solo di bacche di caffè, quando per natura sarebbero animali onnivori. La legge impone di lasciarli liberi dopo tre anni, ma molti luwak muoiono prima a causa delle pessime condizioni.

La richiesta per l’esportazione e il consumo di questo caffè è alta e i luwak vengono sfruttati il più possibile, costretti a ingurgitare quantità di bacche superiori alle loro normali esigenze. Le dosi eccessive di bacche di caffè li porta ad essere ipereccitati, diventando così violenti tra di loro e procurandosi ferite che spesso si infettano.

Animali da intrattenimento e altro ancora

Dalle scimmie incatenate che ballano per strada ai tour sulla spiaggia di Jimbaran in sella ai cammelli (animali assolutamente non nativi dell’Indonesia): a Bali potresti incappare anche in questo tipo di situazioni di sfruttamento degli animali. Bisce e pitoni tenuti in gabbia per le foto dei turisti, cani usati per piccoli spettacoli teatrali, ma anche zibetti, pipistrelli e altri animali selvatici sono solo alcune delle tristi vittime che potresti trovare per strada, ma anche nei ristoranti e nelle guest house. Tieniti alla larga da queste situazioni: meno turisti cederanno alla tentazione di uno scatto fotografico, minore sarà l’interesse allo sfruttamento degli animali.

Abbi un occhio di riguardo anche verso i cavalli, presenti sia a Bali che alle isole Gili. Essi vivono spesso sotto il sole, costretti ogni giorno a lunghe corse senza acqua e cibo sufficiente. Proprio a Gili Trawangan, grazie all’intervento della ONG Gili Eco Trust è nata un’associazione dedicata al recupero e alla cura dei cavalli di queste isolette: si chiama Horses of Gili e assicura cure veterinarie gratuite, nutrizione e idratazione adeguata. Un dettaglio non da poco, visto che alle Gili l’acqua dolce è un lusso.

Ogni volta che ti troverai davanti a una situazione in cui sono coinvolti degli animali, fatti questa domanda: “Aggiungendo questo scatto fotografico o questa esperienza alla mia vacanza, diventerà migliore? E se sì, posso dire lo stesso per la felicità di questo animale?”. Se la risposta è no, saprai cosa fare.

Un oceano da rispettare

Stelle marine, pesci, coralli: i fondali delle isole indonesiane nascondono ancora una notevole biodiversità che abbiamo la responsabilità di proteggere e rispettare. A Bali sono presenti alcune realtà come, ad esempio, BioRock a Pemuteran e Pejarakan, impegnate nel recupero e salvaguardia della barriera corallina. Per non vanificare tutto il loro impegno, durante le immersioni e lo snorkeling ricordati che guardare, fotografare ed emozionarti è più che lecito…ma toccare, quello no.

Verso un turismo sostenibile e responsabile

Quali azioni possiamo svolgere nel nostro piccolo, per evitare di promuovere queste ingiustizie e sostenere una nuova forma di turismo, più etica e responsabile? Il primo passo per contrastare lo sviluppo dei tour che prevedono lo sfruttamento degli animali è proprio quello di non finanziarli. Quando ti capiterà di sentire parlare di un tour che ha a che fare con gli animali, informati bene. Sappiamo che il desiderio di vedere alcune specie dal vivo può essere forte; in questi casi, assicurati di visitare solo strutture la cui serietà è garantita e verificabile, come per esempio:

E se noti maltrattamenti agli animali, l’associazione BAWA Bali è sempre pronta a intervenire. Ti basterà contattarli al numero -62 0811-389-004 oppure via email a info@balianimalwelfare.com.

Visitare un luogo da turista non significa solo raccogliere ricordi, souvenir e momenti indimenticabili, ma anche lasciare qualcosa di positivo. O perlomeno questo è l’approccio di tutto il team di Vacanzeabali.it: aiutarti a scoprire tutte le meraviglie di quest’isola incantevole, imparando sempre a portare rispetto alla sua cultura e alla natura.